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TATUAGGI

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Non sempre si è trattato o si tratta di voler seguire la massa, di voler apparire, o di un semplice sfizio da voler soddisfare. In passato i tatuaggi erano vere e proprie tradizioni simboliche. In alcune civiltà erano segni dovuti all’onore in seguito alle battaglie concluse con la vittoria, in altre invece erano banditi e adoperati come strumento per marchiare i traditori, i condannati. Ogni civiltà ha avuto la propria tradizione rivolta ai tatuaggi, più o meno positiva o negativa a seconda della cultura. Come quasi tutte le cose che hanno subito sviluppi nel corso degli anni, anche questa potrebbe essere sfuggita di mano all’umanità. Questo perchè l’essere umano ha la tendenza all’esagerazione, al volere sempre di più, al non accontentarsi mai. Vari studi dimostrano che nell’ultimo periodo l’Italia guida una classifica dei paesi con più persone tatuate al mondo. In reazione a questo, oserei dire finalmente, il taboo del tatuaggio si libera quasi totalmente di pregiudizi che lo avevano tenuto legato a etichette per secoli. Oggi una persona dovrebbe essere libera di far del proprio corpo ciò che vuole, nei limiti della salute, senza doversi preoccupare di una possibile nomea affibbiata da ipotetiche figure.

Storia del Tattoo

La parola tatuaggio deriva dal polinesiano "tatau" che letteralmente significa battere o marchiare e indica il picchiettare del legnetto sull'ago per bucare la pelle. L'introduzione di questo termine polinesiano è da attribuire al capitano James Cook che nel suo diario descriveva la tecnica del tatuare degli indigeni polinesiani. Da tatau quindi poi derivò la parola inglese tattoo. Il tatuaggio è ormai provato che ha origini molto antiche: é stato trovato in una grotta in Francia un punteruolo molto appuntito ricavato da un osso di renna che molto probabilmente fu usato per tatuare durante il paleolitico superiore. Scavi archeologici hanno riportato alla luce resti di uomini e donne tatuati vissuti fino a 6000 anni fa, appartenenti a popolazioni sudamericane, nordamericane, eschimesi, siberiani, cinesi, egiziani e anche italiane. Chi si tatuava, si incideva dei segni sul corpo che dovevano comunicare un messaggio a chi li vedeva. Il tatuaggio poteva comunicare che chi lo portava era un re, un nobile, un valoroso, un guerriero, oppure uno schiavo o un delinquente, o che apparteneva a una setta religiosa, a un esercito, a un gruppo politico, a un movimenti culturale e così via. Il tatuaggio poi, era considerato un modo per abbellire il corpo, per diventare più belli. Nelle società tribali erano i re e i nobili a tatuarsi o comunemente i ricchi, coloro che potevano permetterselo; i tatuatori erano trattati con gran rispetto e ricompensati lautamente per la loro opera. Gli egizi li usavano durante le cerimonie funebri, a Roma i Legionari si tatuavano sul braccio il nome del loro generale o dell'imperatore e la data del loro ingaggio mentre venivano invece marcati per infamia i disertori, i prigionieri e gli schiavi. I Celti adoravano come divinità anche animali quali il toro, il cinghiale, il gatto, gli uccelli e i pesci e in segno di devozione se ne tracciavano i simboli sulla pelle. I Britanni, il cui nome deriva da "brith" ( dipingere ) non portavano altre vesti che dei mantelli fatti con peli di bestie selvagge e si facevano sul corpo incisioni di varie forme e figure che riempite con un succo di coloro scuro, davano loro una tinta che non si cancellava mai. Fra i primi cristiani era molto diffusa l'usanza di tatuarsi un tau, la figura delle croce di Cristo, sulla fronte. I Turchi si tatuavano simboli religiosi per garantirsi una sepoltura in terra consacrata. Poi fino ai racconti e alle spedizioni di James Cook il tatuaggio scomparve dall'Europa anche in seguito ad una Bolla Papale che ne vietava la diffusione. All'epoca di Cook nasce il tatuaggio moderno occidentale: i marinai si facevano tatuare durante i loro viaggi in oriente, imparavano le tecniche, cominciavano a tatuarsi a vicenda e nel giro di pochi anni in tutti i grandi porti europei e americani si poteva trovare un tattoo shop. Così a mano a mano il tatuaggio venne sempre più conosciuto ed apprezzato fino ad arrivare ai giorni nostri dove ormai è possibile trovare diverse tecniche e farsi tatuare ciò che più ci piace in qualsiasi parte del corpo.

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I tatuaggi sono una pratica che comporta una modificazione insolita del corpo umano; uno strumento attraverso il quale indurre innaturali decorazioni, le quali sottendono storie, significati, emozioni, ricordi, sessualità. Le ragioni psicologiche che stanno dietro alla scelta di farsi un tatuaggio possono essere molto complesse e profonde. Cambiamenti, amori nati, storie finite, obiettivi conquistati, conquiste raggiunte, speranze, lezioni di vita, desideri, memorie, persone. Il tatuaggio quale modalità per dar parola, senza l’uso della voce, ad una storia. Queste tipologie di decorazioni derivano da una potente e profonda motivazione che spinge e induce il desiderio, probabilmente, di essere unici, diversi, distinguersi e il bisogno di riaffermare a livello visivo la propria diversità. Essere capaci di “imprimere” sul corpo la propria interiorità aiuta a sottolineare, evidenziare e raccontare agli altri quello che si è senza bisogno di parole. I tatuaggi sono un simbolo indelebile, da ricordare, da non dimenticare ed enunciano in modo evidente una forma di comunicazione non verbale espressiva di un vissuto personale. Il tatuaggio, infatti, “porta fuori” qualcosa di noi che in genere viene tenuto nascosto o non espresso. Pertanto il connubio pelle-tatuaggi-simboli non può non avere correlazione diretta con l’inconscio; dalla scelta del disegno, la zona da tatuare, la grandezza etc. Secondo la recente Psicologia del Tatuaggio, a seconda della zona si riscontrano alcune sfumature psicologiche. Ad esempio, tatuarsi la parte sinistra del corpo, che per la psicoanalisi rappresenta il passato, è tipico delle persone negative, sfiduciate, mentre la parte destra è legata al futuro e denota un carattere positivo, aperto ai cambiamenti. Tatuarsi il tronco denota concretezza e capacità decisionali. Tatuarsi le braccia, significa che la persona sta attraversando una fase di maturazione. Tatuarsi le zone genitali assume significati opposti per uomini e donne; combattive, autonome e sensuali queste ultime, mentre maldestri e passivi i primi. Se pur sconcertante, tatuarsi è tutt’altro che una moda recente, in quanto le origini risalgono agli albori della storia con gli uomini delle caverne, una tradizione che si è mantenuta ed evoluta poi. Ecco allora che il significato psicologico dei tatuaggi attinge da un’esigenza atavica, può avere significati spirituali, politici, trasgressivi, identitari o, a volte, solo decorativi… in ogni caso all’origine c’è un’esigenza psicologica ben definita. E’ comunque importante non generalizzare, non giudicare in quanto ognuno è libero di scegliere il canale e la modalità di comunicazione che preferisce e che lo fa stare bene, anche la propria pelle per un tempo infinito.

9 cose che devi assolutamente sapere prima di fare un tatuaggio

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1. Affidatevi a un tatuatore professionista

Come riconoscere un tatuatore professionista? La scelta: in rete c'è una lista molto lunga, scegliete quelli della vostra zona più titolati e prendete un appuntamento, fatevi anche aiutare da qualche amico che ha da poco fatto un tatuaggio e che magari saprà darvi un buon consiglio. Lo studio: la cosa più importante è visitare lo studio dove sarà effettuato per verificare di persona l'ambiente in cui il tatuatore lavora: verificate la situazione igienica e soprattutto che utilizzi aghi e strumenti monouso per evitare il rischio infezioni, si tratta di confezioni chiuse usa e getta. L'esperienza: per capire qual è la sua esperienza fatevi mostrare dei book di suoi lavori e informatevi su eventuali collaborazioni con altri colleghi. Inoltre fate attenzione anche a quanto tempo vi dedica e all'attenzione che mette nei vostri confronti. Il prezzo: non fidatevi di prezzi troppo bassi: un tatuaggio di qualità ha un suo costo. Parliamo di 50 euro come prezzo di partenza per un tatuaggio piccolo

2. Verificate le condizioni igienico sanitarie in cui opera il tatuatore

Come abbiamo già anticipato, ma è meglio chiarirlo meglio, è molto importante valutare le condizioni igienico sanitarie dello studio in cui opera il tatuatore: informatevi anche su corsi professionali o attestati da farvi mostrare. Strumenti monouso: il tatutore dovrà utilizzare aghi, porta inchiostro monouso e tubi sterili porta aghi, oltre ad avere un autoclave (strumento per sterilizzare gli oggetti che deve possedere per legge). Inchiostro di qualità: assicuratevi che gli inchiostri che utilizza siano di qualità chiedendo che tipi di colori utilizza. Alcuni, infatti, potrebbero essere tossici. Guanti monouso: il tatuatore deve poi indossare guanti monouso mentre lavora che dovrà cambiare se, durante una pausa, tocca altri oggetti, parla al telefono ecc…

3. Attenti alle reazioni allergiche

I soggetti allergici devono prestare particolare attenzione prima di fare un tatuaggio: alcune sostanze contenute nell'inchiostro potrebbero infatti provocare allergie. Chiedete al tatuatore la lista degli ingredienti di tutti i colori e consultate un medico prima di sottoporvi al tatuaggio. Di norma chi è allergico al nichel deve prestare maggiore attenzione e soprattutto dirlo in anticipo al tatuatore, in questi casi è consigliabile fare uno specifico esame.

4. Decidete bene che tipo di tatuaggio fare

Soprattutto se è il vostro primo tatuaggio, dovete essere ben decisi e consapevoli: si tratta infatti di un'immagine che avrete sulla pelle in modo stabile, dovrà quindi avere un significato importante e rappresentare qualcosa di voi. Molte donne amano i tatuaggi con fiori o i tatuaggi dedicati alla famiglia:  il ricordo di una persona cara che non c'è più o un simbolo che rappresenta il nucleo familiare. Sulla questione nomi sono sempre da evitare quelli di fidanzati/e, meglio quelli di sorelle, fratelli, genitori o nonni, persone che saranno sempre nella nostra vita e nel nostro cuore. Se decidete di tatuarvi frasi, rileggetele bene per evitare che ci siano errori e, nel caso, correggete la bozza. Se si tratta di frasi in lingue orientali fatevele tradurre da chi conosce bene la lingua e non affidatevi a internet. Inoltre il tatuatore farà prima delle prove con l'inchiostro cancellabile: in questa fase potete far apportare delle modifiche se qualcosa non vi piace.

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5. Parti del corpo da preferire

Soprattutto se siete al vostro primo tatuaggio non scegliete posti dove potete sempre vederlo, perché potrebbe dopo un po' potrebbe stancarvi. Il consiglio è di farlo in una zona che vedete solo quando lo decidete: dietro le spalle, dietro al collo, nell'inguine, sul fianco. Una curiosità riguarda mani e piedi: sono le parti in cui i tatuaggi scoloriscono prima in quanto la pelle si rigenera più velocemente.

Il tatuaggio colorato viene fatto  con un ago sterile monouso sotto cute, all’interno dei primi Il pigmestrati del derma. Non si arriva mai  allo strato sottocutaneo o ipoderma, cioè alla parte più profonda della cute, costituita da tessuto connettivo e ricca di vasi sanguigni. Una volta depositato, il colore non può più essere eliminato. Si possono usare più aghi contemporaneamente, per esempio per riempire le parti colorate, oppure un solo ago, per i tratti più fini del disegno. In passato l’operazione era manuale, oggi gli aghi sono montati su una macchinetta che li fa penetrare nella pelle molto velocemente e ripetutamente. Non si sente gran dolore ma fastidio, se non quando si fa il tatuaggio vicino alle articolazioni. Dopo ogni tatuaggio, gli aghi vengono eliminati e l’apparecchiatura sterilizzata: così si evita il rischio di trasmettere malattie infettive. Dopo aver fatto il tatuaggio, la parte decorata viene protetta per due settimane con un velo di vaselina o bepantenol e non bisogna applicarvi sopra medicinali o cicatrizzanti fai da te. Il tatuaggio, comunque, non costituisce un pericolo per la pelle. Solo se si usano pigmenti scadenti o di provenienza cinese o non testata, il rischio è che in  provochino una reazione allergica o un danno. Fino a completa guarigione il tatuaggio non può essere esposto al sole, la parte si può gonfiare e rovinare. Per mantenere un tatuaggio in condizioni ottimali si consiglia di seguire le istruzione del tatuatore.

6. Quanto è doloroso fare un tatuaggio e dove fa più male

Il dolore che si prova mentre fate un tatuaggio è soggettivo: dipende dalla soglia di dolore di ognuno. Certo molto può dipendere anche dalla zona in cui lo facciamo: ci sono zone più sensibili di altre e lo stesso vale per il lato del corpo che abbiamo scelto. I punti in cui di solito si prova più dolore sono: la zona tra l'anca e la spalla, il fianco, la parte interna del braccio, il piede, l'interno coscia e le costole. Il dolore di solito passa dopo il primo quarto d'ora, dopo il quale sentirete solo un fastidio. Il tatuatore potrà poi utilizzare una crema anestetica. È comunque importante anche prepararsi psicologicamente il giorno prima del tatuaggio, inoltre riposate bene, mangiate cibi leggeri e non bevete alcol in quanto, fluidificando il sangue, potrebbe aumentare il dolore.

7. Qual è il periodo dell'anno migliore per farsi tatuare

È consigliabile fare il tatuaggio prima dell'estate in quanto, durante il periodo di guarigione che va dalle 2 alle 3 settimane, bisogna evitare di esporsi al sole e di fare bagni prolungati. Anche quando il tatuaggio sarà guarito è importante proteggerlo sempre con una crema con fattore di protezione alto per evitare di farlo sbiadire. In questi casi è comunque possibile rivolgersi al proprio tatuatore per farlo ritoccare.

8. Come curare il tatuaggio e cosa evitare

Una volta fatto il tatuaggio ci sono delle regole da seguire, soprattutto durante le settimane successive per evitare problemi. Lasciate per almeno 3 ore la benda messa dal tatuatore e toglietela solo dopo aver lavato le mani con del disinfettante; pulite il tatuaggio con acqua tiepida e sapone neutro per aiutare i pori a richiudersi; per almeno 20 giorni applicate una crema specifica o della vaselina; non copritelo e lasciatelo respirare. Compariranno delle crosticine che andranno via dopo alcuni giorni; evitate di indossare abiti stretti nella zona del tatuaggio e non grattate le croste; come già anticipato evitate il sole e il mare nelle 3 settimane successive al tatuaggio.

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9. La rimozione del tatuaggio è dolorosa

E se dopo un po' di tempo decidete di eliminare il tatuaggio che non vi piace più? Rimuoverlo è possibile con il laser ma è importante sapere che liberarsene è doloroso. Anche in questo caso rivolgetevi al vostro tatuatore di fiducia o comunque a un tatuatore esperto. Il metodo più utilizzato per rimuovere il tatuaggio è il laser: non danneggia la pelle, ma colpisce solo i pigmenti. In caso di tatuaggi colorati è però più efficace il laser a infrarossi, in quanto riesce a rimuovere colori come il verde e il giallo più difficili da eliminare con il normale laser. Fatevi comunque consigliare dal tatuatore e, cosa principale, pensateci bene prima di farvi un tatuaggio, per evitare "dolorosi" ripensamenti.

In alcune situazioni sottoporsi ad un tatuaggio può essere controindicato o sconsigliato. Tra queste c'è la gravidanza, presenza di allergie, malattie croniche, autoimmuni, infettive, epilessia, difetti di coagulazione, l'assunzione di farmaci che alterano la pigmentazione della pelle o la coagulazione del sangue.